L’Italia non è il paese perfetto e tutti quanti l’avranno compreso soprattutto negli ultimi tempi. Ma è anche il paese delle disuguaglianze, e non soltanto per l’odio che si scatena spesso e volentieri contro ogni genere di minoranza. Ma anche perché la ricchezza non è distribuita equamente tra i cittadini. Il divario si sta facendo molto serio e cronico, tanto che una ricerca ha stabilito che i ventenni in Italia sono la generazione più povera.
L’Università di Bologna ha infatti sostenuto con una ricerca che sono i sessantenni a detenere gran parte del reddito nazionale.
I ventenni in Italia, oppure le nuove generazioni nate dopo il 1986, sono quelle che hanno il reddito più basso in assoluto.
La maggioranza delle volte meno di 30 mila euro all’anno.
I nati prima del 1945 e soprattutto i nati fra il 1946 e il 1965, anche i cosiddetti baby boomers, appartengono alle generazioni più ricche in assoluto in Italia. I ventenni in Italia dispongono di diecimila euro in meno di quanto possedessero i ventenni delle generazioni precedenti, un dato sicuramente molto allarmante.
Il professor Marco Albertini sostiene che questo potrebbe essere accaduto per via dell’effeto distruttivo della crisi. Ma anche perché la precedente generazione dei quarantenni ha abbandonato generalmente più tardi la casa e la famiglia natale. Il contrario di quanto invece avvenuto per la generazione a partire dal 1946, che ha tendenzialmente abbandonato la famiglia d’origine ben prima della generazione successiva.
Se dunque c’è stato questo rallentamento per la generazione dei quarantenni, per i ventenni in Italia il rallentamento è ancora più grave. E si avverte ancora di più.
Per comprendere la gravità della situazione, è sufficiente dire che in diciassette anni il salario medio dei francesi è aumentato di seimila euro l’anno. Quello degli italiani? Solo di 400 euro. Sicuramente un aspetto significativo da tenere in considerazione.