Un Senza Dimora Salva una Ragazza: Quella Cena che Cambiò Tutto
Alice stava tornando a casa in tarda serata, dopo un’intensa giornata in biblioteca dedicata alla sua tesi. La strada era deserta e il freddo della notte le faceva accelerare il passo. Quando improvvisamente sentì dei passi dietro di sé, un brivido le percorse la schiena. Cercò il telefono, ma una voce rauca la bloccò:
— Ehi, dove corri così in fretta? Forse posso farti compagnia…
L’uomo era visibilmente ubriaco e, prima che potesse scappare, la afferrò per un braccio. Alice lottò, ma la sua forza era inferiore a quella dell’aggressore. Un urlo disperato squarciò la notte.
Fu allora che un uomo trasandato, un senzatetto che si trovava nelle vicinanze, intervenne. Afferrò una bottiglia vuota e con un colpo deciso colpì l’aggressore, mettendolo fuori gioco.
— Dobbiamo andarcene prima che si riprenda — disse l’uomo a Alice, che annuì tremante.
Una volta in un luogo sicuro, la ragazza osservò meglio il suo salvatore: un uomo di mezza età, con vestiti logori e un volto segnato dalle difficoltà. Colpita dal suo gesto eroico, decise di ringraziarlo nel miglior modo possibile.
— Le andrebbe di venire a casa mia? Posso offrirle una cena calda.
L’uomo sorrise con gratitudine.
Una Cena e una Rivelazione Inaspettata
Alice lo accolse nel suo appartamento e, mentre lui si lavava le mani, notò il suo sguardo fermarsi su una vecchia fotografia di famiglia. Il colore abbandonò il suo volto, le mani iniziarono a tremare.
— Questa foto… io la conosco — sussurrò con voce spezzata. — Quella bambina… sei tu. E questo uomo… sono io.
Alice lo guardò confusa.
— No, si sbaglia. Quello è mio padre.
L’uomo, con occhi lucidi, tirò su la manica del maglione rivelando un neo a forma di cuore sul polso.
— Tua madre lo chiamava “il bacio degli angeli”. Diceva che era un segno speciale tra di noi.
Alice, sconvolta, sollevò la propria manica. Lo stesso identico segno adornava la sua pelle. Lacrime le riempirono gli occhi mentre un turbine di emozioni la investiva.
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