Per guadagnare tempo, chiesi a Cindy di accompagnarmi in cantina per scegliere un vino speciale per la cena. Lei, con un sorriso timido, annuì e mi seguì senza esitazione. Non appena entrammo, chiusi la porta dietro di noi e corsi in salotto, il cuore che batteva all’impazzata.
“Stefano, chiama la polizia!” esclamai, attirando lo sguardo scioccato di Gianni.
“Mamma, cosa stai facendo? Sei impazzita?” mi chiese incredulo.
Respirai profondamente e spiegai tutto: “Gianni, credo che Cindy sia la truffatrice di cui mi ha parlato Marta. Ha ingannato suo figlio, gli ha rubato soldi ed è sparita. Non posso permettere che succeda anche a te.”
Quando mio figlio ha portato a casa la fidanzata: un colpo di scena inaspettato
Nel giro di pochi minuti, la polizia arrivò. Gli agenti scesero in cantina, ma Cindy non sembrava affatto preoccupata. Anzi, aveva un’espressione quasi divertita sul volto. Poi, con voce calma, mi guardò negli occhi e disse: “Signora Fitzpatrick, so cosa sta pensando, ma si sbaglia. Questa storia mi ha già perseguitata in passato.”
Ci spiegò che era già stata scambiata più volte per quella truffatrice, che per coincidenza usava lo stesso nome. Tuttavia, la vera responsabile aveva un colore di occhi leggermente diverso e, secondo le ultime segnalazioni, si trovava in Messico con un nuovo nome.
Uno degli agenti riconobbe il caso e confermò la sua versione. “Sì, la truffatrice usava il nome Cindy, ma ora potrebbe essersi fatta chiamare Rosaline o Rosemary. La sua ultima posizione nota non è in questa città. Crediamo che sia all’estero.”
Un lieto fine e una lezione importante
Mi sentii sopraffatta dall’imbarazzo. Avevo giudicato Cindy troppo in fretta, mettendola in una situazione ingiusta. Guardai mio figlio, che sembrava deluso e ferito dalla mia mancanza di fiducia. Senza sapere cosa dire, mi voltai verso Cindy e, con il cuore in gola, le chiesi scusa.
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