Mi sono risposato: il mistero della soffitta
Da quando ci eravamo trasferiti, Amelia trascorreva spesso del tempo in soffitta, ma avevo sempre pensato che fosse per organizzare le sue cose. Tuttavia, dopo la confessione di Sophie, non potevo più ignorare il problema.
Quella notte, aspettai che Amelia si alzasse. Come previsto, a mezzanotte uscì dal letto e si diresse verso la soffitta. Dopo qualche minuto, la seguii in punta di piedi e, con il cuore in gola, spinsi la porta.
La scena che mi trovai davanti mi lasciò senza parole.
La soffitta era stata trasformata in un vero paradiso per bambini: scaffali pieni di libri, un angolo artistico con pennelli e colori, una tenda da gioco e luci soffuse che creavano un’atmosfera magica. Amelia era in piedi accanto a un tavolino da tè con delle tazze minuscole, sorpresa nel vedermi.
“Volevo finire prima di mostrarlo,” spiegò con un sorriso incerto. “Era un regalo per Sophie.”
Mi sono risposato: un malinteso doloroso
Mi sentii sollevato, ma non potevo ignorare il disagio di Sophie. “Però, Amelia, mi ha detto che sei stata severa con lei. Non le hai dato il gelato e l’hai fatta pulire da sola.”
Le spalle di Amelia si abbassarono. “Pensavo di aiutarla a diventare indipendente. Non volevo sostituire Sarah, volevo solo fare le cose per bene.” Una lacrima le scivolò sulla guancia. “Forse ho esagerato.”
Compresi che le sue intenzioni erano buone, ma aveva sottovalutato le emozioni di Sophie. I bambini hanno bisogno di regole, ma anche di dolcezza.
Una nuova famiglia, un nuovo equilibrio
La sera dopo, Amelia portò Sophie in soffitta e le chiese scusa. “Volevo solo che questa fosse una sorpresa speciale per te. Mi dispiace se sono stata troppo severa.”
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