L’amante di mio marito si è presentata nel mio studio di massaggi senza sapere chi fossi: la verità inaspettata
Non avrei mai immaginato che un giorno mi sarei trovata in questa situazione. Credevo che il mio matrimonio fosse solido, costruito su anni di fiducia e sacrifici condivisi. Ma tutto è cambiato il giorno in cui una donna è entrata nel mio studio di massaggi. Non era una cliente qualunque. Era l’amante di mio marito, e lei non aveva idea di chi fossi.
Una vita apparentemente perfetta
La mia vita era quella di una donna impegnata tra famiglia e lavoro. Gestisco il mio studio di massaggi con passione da cinque anni e, quando non sono lì, mi dedico completamente ai miei figli, Ethan e Leo. Ogni giornata era una corsa tra impegni, ma ero felice. E poi c’era Henry, mio marito da dodici anni. L’avevo conosciuto quando eravamo giovani, innamorati e pieni di sogni. Negli anni, la nostra relazione era cambiata, ma pensavo fosse normale. La routine, i figli, il lavoro… tutto sembrava avere una spiegazione logica.
Ma qualcosa aveva iniziato a incrinarsi. Henry rientrava tardi, era distante, immerso nei suoi pensieri. Attribuivo il tutto allo stress lavorativo, fino a quel giorno.
L’amante di mio marito: un incontro scioccante
Era un martedì mattina come tanti quando Emily entrò nel mio studio. Alta, elegante, con un profumo costoso che riempiva la stanza, sembrava uscita da una rivista di moda.
“Ciao, sono Emily. Ho un appuntamento alle 10”, disse con un sorriso impeccabile.
La feci accomodare nella stanza dei massaggi, senza immaginare minimamente quello che stava per succedere. Mentre lavoravo sulle sue spalle tese, iniziò a parlare.
“Finalmente posso rilassarmi”, sospirò. “Ne avevo bisogno. Il mio ragazzo mi sta facendo impazzire.”
Non risposi subito. Alcune clienti si confidano durante il trattamento, e io ho imparato ad ascoltare.
“Sta attraversando una separazione, ma sembra infinita. Sua moglie è un peso. Non capisco perché non la lasci definitivamente.”
Le mie mani si fermarono per un istante. Il cuore mi batté forte nel petto. Ogni fibra del mio essere gridava di fermarmi, di dirle la verità, ma trattenni il respiro e ripresi a lavorare, fingendo di non sapere.
“Immagino che situazioni del genere siano complicate”, risposi con calma.
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