La Rivolta di una Madre: il Desiderio di un Terzo Figlio

La Rivolta di una Madre
Emozioni

La Rivolta di una Madre: Quando il Desiderio di un Terzo Figlio Porta alla Rottura di un Matrimonio.

La richiesta di mio marito Stefano di avere un terzo figlio ha segnato l’inizio della fine del nostro matrimonio. Stanca di essere una madre single a tempo pieno, mentre lui si crogiolava nell’indifferenza, ho deciso di ribellarmi. La mia risposta ha scatenato una reazione inaspettata: sono stata cacciata di casa, ma non prima di avergli fatto assaporare la sua stessa medicina.

Dodici anni di matrimonio, due figli e una montagna di risentimento avevano raggiunto il punto di non ritorno. La richiesta di Stefano di allargare la famiglia è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso.

Io, Piera, 32 anni, ero la madre, la casalinga, la cuoca, la donna delle pulizie, la tata e la lavoratrice part-time da casa. Stefano, 43 anni, era il “provveditore”, colui che portava a casa lo stipendio, dimenticandosi che un padre è molto più di questo.

La Rivolta di una Madre: La Routine Infernale a Tempo Pieno

La mia giornata era un tour de force: sveglia all’alba per preparare la colazione, accompagnare i bambini a scuola, lavorare da casa per qualche ora, fare la spesa, cucinare, pulire, lavare, stirare, aiutare Lily con i compiti, giocare con Brandon, preparare la cena, fare il bagno ai bambini, metterli a letto e, se mi andava bene, crollare sul divano per qualche ora di sonno.

LEGGI ANCHE  Dopo il Matrimonio di Mio Padre, la Mia Vita Divenne un Inferno

Stefano, nel frattempo, si godeva le sue serate sul divano, tra sport e videogiochi, ignorando le mie richieste di aiuto. “Sono stanco, ho lavorato tutto il giorno”, era la sua risposta standard.

La Goccia che fa Traboccare il Vaso: La Richiesta del Terzo Figlio

Quando Stefano ha espresso il desiderio di avere un terzo figlio, ho capito che era il momento di dire basta. “Stefano, a malapena riesco a gestire i due che abbiamo già. E tu vuoi aggiungerne un altro?”, ho chiesto, cercando di mantenere la calma.

La sua risposta mi ha fatto infuriare: “Che problema c’è? Lo abbiamo già fatto due volte. Sai come funziona”. Come se partorire e crescere un figlio fosse un gioco da ragazzi!

“Esattamente, Stefano. So come funziona. Sono io che faccio tutto il lavoro. Io che resto sveglia la notte. Sono io che corro come una pazza per tenere tutto sotto controllo. Tu non aiuti”.

Continua nella pagina successiva. Clicca QUI o qui sotto


0 Condivisioni

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.