Vietato contattare il dipendente fuori dall’ orario di lavoro

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La Francia è stata uno dei primi Paesi ad aver mosso i primi passi verso il ripristino del confine lavoro-vita privata, a favore del dipendente. Infatti è diventato d’obbligo il diritto del lavoratore a “disconnettersi” dal lavoro.

Sempre più lavoratori, anche grazie al progredire della tecnologia, finiscono col ricevere mail e telefonate di lavoro anche oltre il termine della giornata lavorativa.

E’ vero che non vi è alcun obbligo di rispondere ma dal risultato di recenti indagini svolte sui lavoratori emerge un dato allarmante. Il dipendente è spesso sottoposto a forti pressioni anche solo al pensiero di poter essere raggiunto fuori dall’orario di lavoro.

Il solo fatto di essere reperibile 24h su 24h, 7 giorni su 7, comporta uno stress mentale nel lavoratore non da poco. Se si unisce poi a quello fisico del lavoro vero e proprio il guaio diventa davvero serio.

L’ultimo provvedimento, in tale ambito, preso dalla Francia è stato accolto con entusiasmo da parte di tutti.

Da oggi l’azienda che invia una mail di lavoro al dipendente fuori dal suo turno di lavoro rischia di pagarla a caro costo.

In pratica di lavoro si può parlare solo a lavoro!

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Non sarà dunque più possibile inviare messaggi inopportuni ai propri sottoposti fuori dall’orario lavorativo.

A Parigi è stata emanata una legge che sancisce il diritto a “disconnettersi”. Vieterà alle aziende di contattare i propri dipendenti fuori dalle mura aziendali.

Si tratta di una conquista importante per il benessere dei lavoratori. Il fine è quello di combattere gli effetti negativi derivanti dal dover essere reperibili anche quando non si lavora.

I lavoratori dipendenti, il più delle volte, lasciano solo fisicamente il luogo di lavoro, ma di fatto non smettono mai di lavorare.

Continue mail, telefonate e messaggini di colleghi e clienti, documenti scaricabili anche tramite il proprio cellulare colonizzano la vita del lavoratore.

Lo sviluppo tecnologico, se mal gestito, è infatti uno delle maggiori cause di malessere e conseguenze sulla salute del lavoratore.

Il diritto a disconnettersi è dunque un’opportunità di staccarci dai dispositivi tecnologici di qualunque tipo: Pc, tablet e telefoni.

Ma c’è anche chi non la pensa così.

Nel Regno Unito si afferma che questa legge sia controproducente per i lavoratore al rientro dalle ferie. Dopo una lunga pausa dal posto di lavoro i dipendenti potrebbero sentirsi sopraffatti all’idea di ritrovarsi inondati da centinaia di mail al rientro.

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8 thoughts on “Vietato contattare il dipendente fuori dall’ orario di lavoro

  1. Ciao,
    ho qualche dubbio sull’ultima parte dell’articolo, quando si parla dei dubbi sollevati in Regno Unito: se ho capito bene, all’azienda viene vietato di mandare mail (e non al dipendente vietato di leggerle); in tal caso, al rientro delle ferie, il dipendente non troverà alcuna mail di lavoro.

  2. Credo che la legge dica di non poter contattare il lavoratore privatamente e mandare una mail sulla posta aziendale non significa contattare privatamente il lavoratore. Poi se il lavoratore ha accesso fuori orario lavorativo e vuole leggere saranno scelte sue.
    Sarebbe ingestibile altrimenti la comunicazione.
    Immagina il caso in cui responsabile e sottoposto non facciano gli stessi turni, lasciare una comunicazione da leggere al rientro a lavoro non credo sia lesiva per nessuno.

    Discorso diverso invece é quando la comunicazione avviene su canali non aziendali (gruppi WhatsApp per esempio) utilizzando numeri telefonici/mail private (perché anche nel caso di telefono aziendale sarebbe diverso il discorso, il dipendente se vuole può spegnerlo e amen).

  3. Caro Venenzio, il dipendente, giustamente può spegnere il proprio telefono e poi … .amen! Viene isolato e vessato dall’azienda. Giusta la legge francese; per evitare qualunque rischio di raggiro della legge stessa i contatti exztra orario di lavoro sono VIETATI. E ricordiamoci che fino a prova contraria la crescita più alta si è avuta in un tempo in cui il cellulare e le email manco si sapeva che sarebbero state inventati!

    1. Mi auguro sia una sciocchezza. Capisco e rispetto il non dover contattare il dipendente su canali privati fuori orario di lavoro, ma la mail!?!?
      Non si può vietare una comunicazione aziendale, turni, orari diversi, comunicazioni urgenti. Il dipendente non è obbligato a leggerla, può tranquillamente ignorarla.

  4. Il dipendente ha la facoltà di non risponde se viene chiamato fuori orario di lavoro ma se viene contattato non vedo cosa ci sia di male,parliamo di lavoro.
    Pensiamo a chi un lavoro non ce l’ha,altro che stress

    1. Allora quando mi squilla il telefono te li passo a te…non è giusto essere sempre reperibili anche se la reperibilità nn ce l’hai e nn t viene pagata!!!se nn assumono non deve pesare sul dipendente che deve lavorare per due e pagato x mezzo???mi sono rotta di sentire questi discorsi…le aziende fanno i furbi… i soldi c sono se no la bella macchina non te la compri alla fine dell’anno!!!!

        1. BUONGIORNO. A PARTE I GUADAGNI DELL’AZIENDA, IO NON CREDO PROPRIO SIA NÉ INDISPENSABILE ALL’ATTIVITÀ LAVORATIVA NÉ, MEN CHE MENO AI DIPENDENTI, ESSERE CONTINUATIVAMENTE E COSTANTEMENTE AGGIORNATI SUI FATTI DEL LAVORO ANCHE AL DI FUORI DELL’ORARIO DA CONTRATTO. QUANDO ANDAVO A SCUOLA DOVEVO ARRIVARE IN CLASSE CON I COMPITI FATTI E LA LEZIONE BEN IMPARATA. ORA NON VADO PIÙ A SCUOLA E AL LAVORO NON DEVO ARRIVARE GIÀ A CONOSCENZA DI QUANTO È AVVENUTO IN MIA ASSENZA PAGANDOLO CON IL DISTURBO E LO STRESS DI ESSERE PRESENTE ANCHE SE ASSENTE, PER DI PIÙ NON PAGATA. I RESPONSABILI REPERIBILI DEL MIO LAVORO SONO CONTATTABILI A ROTAZIONE E IN DETERMINATI ORARI SUL CELLULARE DI SERVIZIO E SONO PAGATI. IO PERCHÉ DOVREI ESSERE REPERIBILE SEMPRE ED IN QUALSIASI ORARIO SUL MIO DISPOSITIVO PERSONALE, ACQUISTATO CON I MIEI SOLDI, DI CUI MI PAGO ANCHE L’UTENZA E NON ESSERE NEMMENO PAGATA PER QUESTA DISPONIBILITÀ?

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