Dopo 47 anni di matrimonio, mio marito mi ha chiesto il divorzio: il giorno in cui la mia vita è cambiata per sempre.
Dopo quasi mezzo secolo insieme, mai avrei immaginato di sentirmi dire da mio marito che desiderava il divorzio. La nostra era stata una vita condivisa, fatta di alti e bassi, momenti di gioia e difficoltà superate insieme. Ma un giorno qualunque, senza alcun segnale evidente, tutto è cambiato.
Era una mattina come tante, eppure qualcosa nel suo sguardo mi mise in allerta. Poi, con una calma quasi glaciale, mi disse: «Nicky, voglio separarmi. Ho bisogno di libertà, di riscoprire me stesso negli anni che mi restano.»
Quelle parole mi travolsero come un’onda improvvisa, lasciandomi senza fiato. Il mondo intorno sembrava fermarsi, mentre io cercavo di dare un senso a ciò che avevo appena sentito. In un sussurro incredulo, riuscii a chiedergli: «Sei serio?»
Lui sorrise, un sorriso che mi fece più male di mille parole. «Dai, Nicky, non puoi dirmi che ti sorprende davvero.» Il suo tono era quasi indifferente, come se stesse parlando di cambiare canale in TV, non della fine di un matrimonio lungo 47 anni.
Poi aggiunse: «Tra noi non c’è più nulla. La scintilla si è spenta da tempo. Non voglio passare gli ultimi anni della mia vita intrappolato nella routine. Voglio vivere davvero, riscoprire chi sono, magari anche trovare qualcuno che mi faccia sentire di nuovo vivo.»
Dopo 47 anni di matrimonio: Un matrimonio costruito con amore e sacrifici
Non riuscivo a credere a ciò che stavo ascoltando. Davvero l’uomo con cui avevo condiviso tutta la mia vita stava decidendo di lasciarmi in quel modo? Avevamo costruito insieme una famiglia, cresciuto figli, affrontato malattie, problemi economici, lutti. Ogni difficoltà ci aveva unito, almeno così avevo sempre pensato.
Avevamo ristrutturato la nostra casa con le nostre mani, viaggiato quando potevamo permettercelo, riso insieme guardando vecchi film la sera. Ogni angolo della nostra vita raccontava una storia, e ogni storia parlava di noi. Ma evidentemente per lui, tutto ciò non bastava più.
Mentre lui parlava di «libertà», io sentivo crollare certezze che pensavo indistruttibili. Mi domandavo come fosse possibile che avesse covato dentro di sé questo desiderio per così tanto tempo, senza mai darmi alcun segnale. Era come se l’uomo che avevo amato per quasi cinquant’anni fosse diventato uno sconosciuto.
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